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In arrivo la Cupra Tavascan e una piccola Suv elettrica

Il prototipo della Cupra Tavascan diventerà realtà nel 2024 e sarà presto seguita da una piccola Ev per la città. Ad annunciare il via libera allo sviluppo e alla produzione di serie della Suv elettrica presentata al Salone di Francoforte del 2019 è stato il numero uno della Seat, Wayne Griffiths, durante la tradizionale conferenza stampa sul bilancio annuale. Il manager britannico, che da pochi mesi ha sostituito Luca De Meo al timone della Casa iberica, ha anche confermato l'arrivo in gamma di una nuova elettrica a ruote alte che andrà a posizionarsi alla base della gamma.

Dettagli nei prossimi mesi. La nuova Suv compatta, destinata in particolare ad ambiti urbani, sarà lanciata nel 2025 a un prezzo compreso tra i 20 e i 25 mila euro, una fascia "fondamentale per rendere accessibile l'elettromobilità". Per ora non si hanno molti dettagli, se non che le dimensioni saranno simili a quella della Seat Arona. Lo stabilimento dove la piccola Suv verrà assemblata e il brand di riferimento saranno annunciati nei prossimi mesi. "La nostra ambizione è che venga prodotta a Martorell", ha sottolineato Griffiths, lasciando però l'ultima decisione ai vertici del gruppo Volkswagen. Probabile che la scelta definitiva arriverà in concomitanza con la definizione del progetto per la realizzazione di una fabbrica di batterie nelle vicinanze dello storico impianto della Seat alle porte di Barcellona. A tal proposito, non è più un mistero che debba essere soddisfatta una condizione: il sostegno, non solo finanziario, del governo spagnolo e dell'Unione Europea al piano Future Fast Forward volto a guidare l'elettrificazione dell'industria automobilistica spagnola.

I piani per Martorell. Il piano, in particolare, è incentrato su un fattore chiave: produrre a Martorell, a partire dal 2025, veicoli elettrici a uso urbano per la Seat e altri brand del conglomerato tedesco. "La nostra ambizione è assemblare più di 500.000 auto elettriche urbane all'anno a Martorell, anche per il gruppo Volkswagen (per il marchio omonimo, la Skoda e forse anche l'Audi, ndr), ma abbiamo bisogno di un chiaro impegno da parte della Commissione Europea", ha sottolineato Griffiths, ribadendo quanto già affermato da Herbert Diess. Il piano per l'elettrificazione deve quindi ottenere il supporto finanziario delle istituzioni affinché il gruppo decida di investire su Martorell, anche per localizzare nelle sue vicinanze una delle sei fabbriche di batterie che i tedeschi intendono costruire in Europa. Griffiths ha quindi invitato la Spagna a "non perdere un'occasione fondamentale" iniziando sin da subito a stimolare la domanda di auto elettriche per arrivare al 10% delle immatricolazioni entro fine anno e ad agevolare la costruzione di un'infrastruttura con almeno 20 mila punti di ricarica. "Abbiamo elaborato il piano, abbiamo i partner giusti a bordo e siamo pronti a investire. Questo progetto vuole diventare il motore della trasformazione dell'industria automobilistica spagnola. Il sostegno del governo e della Commissione europea è necessario affinché il gruppo Volkswagen possa prendere la decisione finale sulla sua esecuzione", ha sintetizzato Griffiths esprimendo ottimismo sulla possibilità di un via libera all'intero progetto: "È nell'interesse del Paese sostenere l'elettrificazione. Credo che arriveremo a un accordo perché noi vogliano costruire elettriche a Martorell. Siamo ottimisti".

Seat solo ibride, per ora. All'interno del gruppo Volkswagen anche la Casa catalana ha dunque intrapreso la strada dell'elettrificazione, ma con alcuni distinguo. Per ora, il marchio Seat si concentrerà più che altro sull'ibridizzazione dei motori. Per questo motivo non sono stati rivelati modelli elettrici per il brand. Le strategie di elettrificazione si concentreranno inizialmente sulla Cupra, destinata a lanciare la sua prima Ev, la Born, durante il secondo semestre di quest'anno. Per la Tavascan, secondo modello elettrico Cupra a essere basato sulla piattaforma Meb della Volkswagen, per il momento si sa solo che sarà progettata e sviluppata a Barcellona, mentre nessuna decisione è stata presa sulla localizzazione della produzione. "Ora, a Martorell - ha spiegato Griffiths - siamo pieni e comunque la decisione deve essere presa dal gruppo Volkswagen. Probabilmente arriverà poco prima del lancio. Per ora non posso aggiungere altro". Di certo, la Tavascan è solo l'ultimo esempio di un percorso delineato anni fa da De Meo e che proseguirà anche nei prossimi anni: l'attenzione sarà sempre più concentrata su Suv e crossover: Griffiths, infatti, esclude "nuovi investimenti sulle berline compatte. Dobbiamo investire su segmenti in crescita, le berline non sono la nostra priorità", ha affermato il manager escludendo sostanzialmente un'erede per la Toledo. Nessuna indicazione è stata fornita su un eventuale addio alle endotermiche, anche se il manager ha sottolineato di credere che abbiano ancora un futuro, quantomeno per il prossimo decennio.

Le prospettive per il 2021. La strategia sembra dunque ancora quella tracciata dall'attuale numero uno della Renault. A dimostrarlo è l'attenzione prestata allo sviluppo della Cupra, marchio fortemente voluto proprio da De Meo e destinato a svolgere uno ruolo importante per riportare la Seat sulla strada della crescita dopo un 2020 pesantemente penalizzato dalla pandemia del coronavirus. Per la Cupra si punta a raddoppiare le 27.400 vendite del 2020 (+11,1% sul 2019) e i circa 900 milioni di fatturato e a migliorare dal 5 al 10% il peso sulle vendite totali. Per raggiungere tale obiettivo, si farà leva soprattutto sulla Formentor, che dovrà arrivare al 50% delle vendite del marchio (e la metà di queste dovranno essere raggiunte con le versioni ibride plug-in). L'offerta sarà inoltre ampliata con l'introduzione delle versioni Phev delle Seat Leon, Leon Sportstourer e Tarraco e delle Cupra Leon e Formentor. L'arrivo della Born e delle tante ibride dovrebbe consentire alla Seat di tornare sulla strada della crescita registrata nei cinque anni precedenti al 2020 e soprattutto alla redditività. L'azienda spagnola, infatti, ha chiuso il bilancio dell'anno scorso con una perdita operativa di 418 milioni di euro, contro l'utile di 352 milioni del 2019, mentre il risultato netto è passato da un profitto di 346 milioni a un rosso di 194 milioni. A pesare sono stati due fattori: da una parte la flessione delle vendite del 25,6% a 427 mila unità, con la conseguente contrazione dei ricavi del 21% a 8,784 miliardi, dall'altra la contabilizzazione di oneri per 260 milioni di euro legati al mancato rispetto dei limiti sulle emissioni. Per il direttore finanziario Carsten Isensee, "la grande sfida del 2020 era inizialmente rappresentata dal nuovo obiettivo relativo alle emissioni di CO2. L'accelerazione dell'introduzione delle versioni elettrificate dei modelli Seat e Cupra è arrivata alla fine dell'anno. Durante l'esercizio corrente, con il lancio di Cupra Formentor e-Hybrid e Cupra Born, speriamo di raggiungere gli obiettivi di emissioni di CO2 per il 2021. Il nostro obiettivo è aumentare le vendite e tornare ai volumi pre-Covid. Nel 2021 dobbiamo ritornare alla redditività. Questo è il nostro obiettivo finanziario. Stiamo lavorando alacremente per tornare in positivo quanto prima", ha aggiunto Griffiths, esprimendo ottimismo sulla possibilità di un ritorno all'utile già nel primo semestre.

Gli investimenti. "Le leve chiave per raggiungere la redditività nel 2021", ha proseguito Isensee, "saranno l'aumento del mix di ibride plug-in e il lancio della Cupra Born, che ci permetteranno di raggiungere i nostri obiettivi di CO2. Inoltre, porremo la nostra attenzione sulla riduzione dei costi generali e sulla gestione dei ricavi, concentrandoci sui mercati e sui canali più importanti". La Seat ha anche conseguito un Ebitda positivo per 157 milioni di euro e un flusso di cassa operativo di 466 milioni nonostante gli investimenti, per quanto in calo rispetto agli 1,26 miliardi del 2019, abbiano ancora una volta superato la soglia del miliardo di euro. Tale livello verrà mantenuto anche nel futuro prossimo, grazie al piano di investimenti di 5 miliardi di euro fino al 2025 annunciato lo scorso luglio."Continuiamo a prepararci per le sfide poste dalla trasformazione tecnologica del settore automobilistico, per le quali dobbiamo mantenere lo slancio degli investimenti effettuati negli ultimi anni", ha sottolineato Isensee.




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