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La Golf avrà un (nuovo) futuro a batteria

La Golf avrà un (nuovo) futuro a batteria. La conferma delle recenti indiscrezioni lanciate dal quotidiano tedesco Handelsblatt è arrivata direttamente dall'amministratore delegato del gruppo Volkswagen, Oliver Blume. "Il marchio Volkswagen sta attualmente valutando come poter portare icone come la Golf o la Tiguan nel futuro elettrico", ha affermato il manager durante l'assemblea degli azionisti. Quest'ultima ha approvato la distribuzione di un maxi dividendo straordinario da quasi 9,6 miliardi di euro grazie ai proventi della quotazione in Borsa della Porsche. Per la segmento C non si tratterebbe di una prima assoluta: la settima serie è stata infatti proposta anche in versione a batteria, la e-Golf, senza dimenticare le varianti ibride plug-in GTE, ormai sul mercato dal 2015.

Prossimi sviluppi. Nel suo discorso alla platea dei soci, Blume non ha fornito ulteriori dettagli su prossimi sviluppi produttivi, anche perché ha annunciato l'organizzazione per il secondo trimestre dell'anno prossimo di un "Capital markets day", ossia un incontro con la comunità finanziaria, per illustrare i risultati dell'opera di revisione delle strategie varate dal suo predecessore Herbert Diess. Il manager, però, ha fornito un decalogo delle priorità individuate nei suoi quattro mesi al vertice del colosso di Wolfsburg. Tra i vari punti figura una nuova "strategia di prodotto" volta a "sfruttare le sinergie" all'interno del gruppo e ad "aumentare l'attrattiva dei vari marchi" con un design chiaro" e "un'offensiva di qualità". Un altro punto riguarda il Nord America. Blume ha citato il progetto di rilancio della Scout, ma non ha confermato le voci su un possibile accordo produttivo con la Foxconn. 

Cariad e piattaforme. Due sono comunque le questioni più importanti per il futuro dell'intero gruppo. Una riguarda le piattaforme e l'altra la divisione Cariad, fonte di diversi problemi nello sviluppo dei programmi informatici per le elettriche e dei conseguenti ritardi nel lancio di alcuni importanti modelli a batteria. Blume ha ammesso come la software-house interna abbia rappresentato "uno dei problemi più urgenti da affrontare negli ultimi mesi" e ha aggiunto: "Stiamo esaminando quali competenze chiave abbiamo internamente e rivedendo dove le partnership sono significative. Abbiamo ridefinito le interfacce con i nostri marchi e stiamo ottimizzando processi e strumenti". Sulle piattaforme, Blume ha confermato l'adozione della Ssp (Scalable Systems Platform) per tutti i brand entro la fine del decennio. Infine, sul fronte delle batterie, "a breve" arriverà la decisione sulla localizzazione di una gigafactory in Europa orientale, mentre nei prossimi mesi sarà posata la prima pietra della fabbrica di Sagunto, in Spagna. 

 




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