I lavoratori della Volkswagen stanno rispondendo in massa all'invito del sindacato IG Metall di incrociare le braccia per protestare contro i vertici aziendali e il piano di chiudere impianti in Germania e tagliare migliaia di posizioni: già domenica sera, in concomitanza con la fine della tregua sindacale, centinaia di operai sono scesi in strada a Wolfsburg e in altre città tedesche sedi di impianti del costruttore. Oggi, invece, i primi ad abbandonare le catene di montaggio sono stati i lavoratori di Zwickau, seguiti dopo poco dai colleghi di quasi tutti gli altri stabilimenti.
Inizio "soft". Per ora, l'astensione è "un avvertimento": gli operai possono lasciare la loro postazione di lavoro per circa due ore secondo una procedura che sarà replicata da ogni turno lavorativo in tutti gli impianti interessati. Si tratta di nove dei dieci siti tedeschi della Volkswagen: oltre a Zwickau, sono previste manifestazioni a Wolfsburg, Hannover, Emden, Kassel-Baunatal, Braunschweig, Salzgitter e Chemnitz e Dresda. La giornata odierna potrebbe, però, rivelarsi solo un antipasto di uno sciopero ancora più massiccio. Se non verrà trovato un accordo con i vertici aziendali sul rinnovo del contratto collettivo e sul nuovo piano di risparmi, l'IG Metall ha già minacciato "una protesta senza precedenti nella storia della Germania".